Nel passo riportato, tratto dalla Geografia, Strabone (64 o 63 a.C. – tra il 21 e il 24 d.C.) afferma che i viaggiatori giunti a Brindisi dalla Grecia e dall’Asia possono arrivare a Roma attraverso due strade, una delle quali è l’Appia. Quest’ultima prevede, rispetto all’altra, un percorso più lungo di un giorno. Viene, inoltre, specificato che, per raggiungere Roma, si devono percorrere in totale 360 miglia.
Strabone, Geografia, 6.3.7: “La rotta più diretta per quelli che salpano dalla Grecia o dall’Asia è quella che porta a Brentesion ed è qui, appunto, che approdano tutti quelli che devono andare a Roma. Ci sono due vie che partono da Brentesion: la prima è una mulattiera che passa attraverso il territorio dei Peucezî chiamati Pedicli e poi attraverso quello dei Dauni e dei Sanniti fino a raggiungere Beneventum. Su questa via c’è la città di Egnatia e poi Celia, Netium, Canusium ed Herdonia. L’altra via, che passa per Taranto, volge un po’ verso sinistra, allungando l’itinerario di circa un giorno. È chiamata via Appia ed è maggiormente praticabile per i carri; su di essa ci sono le città di Uria e di Venusia: la prima fra Taranto e Brentesion, l’altra sul confine fra il territorio dei Sanniti e quello dei Lucani. Tutte e due le vie, dopo essere partite da Brentesion, si ricongiungono presso Beneventum e la Campania. La via che conduce da qui fino a Roma si chiama Appia e passa attraverso Caudium, Calatia, Capua e Casilinum, fino a Sinuessa; i luoghi successivi a questi sono già stati menzionati. La lunghezza complessiva della via da Roma a Brentesion è di 360 miglia.” (traduzione dall’ed. a cura di Anna Maria Biraschi)
Collocazione
Bodleian Library – Oxford University
Crediti
Google Books, Bodleian Library – Oxford University
Bibliografia
Strabone. Geografia. L’Italia (Libri V-VI), a cura di Anna Maria Biraschi. Testo greco a fronte, Milano 1988.
Strabonis Geographica recognovit Augustus Meineke, Volumen primum, Lipsiae 1877.