Soggetto
Bassorilievo raffigurante “le tre Tychai”. Nella mitologia greca, Tyche è la divinità tutelare della Fortuna e in questo bassorilievo le tre dee sono rappresentate con una corona in forma di bastioni.
Il bassorilievo, rinvenuto lungo la via Appia, è noto fin dal XVIII secolo e apparteneva alle collezioni Borghese. Potrebbe provenire dal Triopius, il complesso funerario fatto costruire da Erode Attico in onore della moglie Annia Regilla, ricordata per essere stata sacerdotessa del culto di Tyche ad Atene.

N. inv. MR 873
Marmo
Alt. 88,5 cm; largh. 84 cm
160 d.C. ca.

Provenienza
Rinvenuto sulla Via Appia

Collocazione
Musée du Louvre 

Crediti
Musée du Louvre

Bibliografia
Une histoire en images de la collection Borghèse. Les antiques de Scipion dans les albums a cura di Fabréga-Dubert, Marie-Lou, Parigi, Louvre éditions – Mare & Martin, 2020, p. 385.

I Borghese e l’Antico, cat. exp. (Rome, Galerie Borghèse, 07/12/2011 – 09/04/2012), Milano, Skira, 2011, p. 263-263, n° 13.

La raccolta di antichità Baldassini-Castelli. Itinerario tra Roma, Terni e Pesaro, a cura di Maria Elisa Micheli; Valeria Purcaro; Anna Santucci, Pisa, Edizioni ETS, 2007, p. 125-126, 249

Les antiques du Musée Napoléon. Edition illustrée et commentée des volumes V et VI de l’inventaire du Louvre en 1810 a cura di Jean-Luc Martinez, Parigi, RMN, 2004, p. 497, n° 1002

Soggetto
Epitaffio recante un’iscrizione in lingua latina per Attia Asclepias (CIL VI.12759).
Si legge: D · M/ ATTIAE/ ASCLEPIADI.
Traslitterazione: D(is) M(anibus) Attiae Asclepiadi.
Traduzione: “Agli spiriti dei defunti. Ad Attia Asclepias”.

N. inv. 1805,0703.191
Marmo

Provenienza
Rinvenuto in un colombario nei pressi del punto in cui iniziano la Via Appia e la Via Latina, è poi confluito nella collezione Ficoroni negli anni 1731-1733.

Collocazione
The British Museum (depositi)

Crediti
The British Museum

Bibliografia
B. Cook, Documenting the Townley Marbles, London, British Museum, 2013, n. 262.

G. Henzen – I.B. De Rossi – E. Bormann, C. Huelsen, M. Bang et al., CIL VI/ Inscriptiones urbis Romae Latinae (12759), Berlin, 1876-.

Soggetto
Epitaffio recante un’iscrizione in lingua latina (CIL VI.17805).
Si legge: D M FELICISSIMAE · FIL DVLCISSIMAE · QVAE VIX · ANNVM · M · IIII · D · V L · AVFIDIVS · EVTYCHVS ET · EVGENIA · MATER FECERVNT.
Traslitterazione: D(is) M(anibus) felicissimae fil(iae) dulcissimae quae vix(it) annum m(enses) IIII d(ies) V L(ucius) Aufidius Eutychus et Eugenia mater fecerunt.
Traduzione: “Agli spiriti dei defunti. Lucius Aufidius Eutychus ed Eugenia, (sua) madre, fecero (questo) per la felicissima (e) dolcissima figlia, che visse un anno, quattro mesi (e) cinque giorni”.

N. inv. 1805,0703.195
Marmo

Provenienza
Rinvenuto in un colombario nei pressi del punto in cui iniziano la Via Appia e la Via Latina, è poi confluito nella collezione Ficoroni.

Collocazione
The British Museum (depositi)

Crediti
The British Museum

Bibliografia
B. Cook, Documenting the Townley Marbles, London, British Museum, 2013, n. 255.

G. Henzen – I.B. De Rossi – E. Bormann, C. Huelsen, M. Bang et al., CIL VI/ Inscriptiones urbis Romae Latinae (17805), Berlin, 1876-.

Soggetto
Epitaffio recante un’iscrizione in lingua latina, proveniente da un colombario sulla Via Appia (CIL VI.7580). Lì, all’interno di una nicchia, giacciono le ossa e le ceneri di Pinnia Didyma, deposte da Titus Pinnius Hermes.
Si legge: OSSA · CINERESQVE · PINNIAE · DIDYME · AN · IMAE BONAE · ET · SANCTAE · HIC·INTVS BENE · POSITA · QVIESCVNT · T · PINNIVS · HERMES CONLIBERTAE · SIBI CARISSIMAE · ET BENE · MERENTI · FECIT.
Traslitterazione: Ossa cineresque Pinniae Didym(a)e animae bonae et sanctae hic intus bene posita quiescunt T(itus) Pinnius Hermes conlibertae sibi carissimae et bene merenti fecit.
Traduzione: “Le ossa e le ceneri di Pinnia Didyma, di animo buono e santo, riposano qui dentro, ben deposte. Titus Pinnius Hermes fece (questo) per la liberta del suo stesso padrone, a lui carissima e benemerita”.

N. inv. 1867,0508.63
Marmo
54.61 cm x 30.48 cm

Provenienza
Rinvenuto sulla Via Appia

Collocazione
The British Museum (depositi)

Crediti
The British Museum

Bibliografia
G. Henzen – I.B. De Rossi – E. Bormann, C. Huelsen, M. Bang et al., CIL VI/ Inscriptiones urbis Romae Latinae (7580), Berlin, 1876-.

Soggetto
Epitaffio recante un’iscrizione in lingua latina per Paquvia Agele (CIL VI.23820).
Si legge: OSSA · SITA PAQVVIAE · C · PAQVVI · RVFI · L AGELE · VIXIT · ANN · XXV.
Traslitterazione: Ossa sita Paquviae C(aii) Paquvi Rufi l(ibertae) Agel(a)e vixit ann(is) XXV.
Traduzione: “(Qui) giacciono le ossa di Paquvia Agela, liberta di Caius Paquvius Rufus. (Ella) visse venticinque anni”.

N. inv. 1805,0703.200
Marmo

Provenienza
Rinvenuto in un colombario nei pressi del punto in cui iniziano la Via Appia e la Via Latina, è poi confluito nella collezione Ficoroni.

Collocazione
The British Museum (depositi)

Crediti
The British Museum

Bibliografia
B. Cook, Documenting the Townley Marbles, London, British Museum, 2013, n. 257.

G. Henzen – I.B. De Rossi – E. Bormann, C. Huelsen, M. Bang et al., CIL VI/ Inscriptiones urbis Romae Latinae (23820), Berlin, 1876-.

Soggetto
Epitaffio recante un’iscrizione in lingua latina per Caius Cornelius Antistianus (CIL VI.16161).
Si legge: D · M C · CORNELIO ANTISTIANO CORNELIA · SABI NA · FILIO · PIENT ISSIMO · ET CORNELIVS THIASVS · PAT VIXIT · A · II · M · VI D XII.
Traslitterazione: D(is) M(anibus) C(aio) Cornelio Antistiano Cornelia Sabi/na filio pient/issimo et Cornelius Thiasus pat(er) vixit a(nnis) II m(ensibus) VI d(iebus) XII.
Traduzione: “Agli spiriti dei defunti. Cornelia Sabina e Cornelius Thiasus, (suo) padre, (fecero questo) per un figlio molto devoto, Caius Cornelius Antistianus. (Egli) visse due anni, sei mesi (e) dodici giorni”.

N. inv. 1805,0703.190
Marmo
I sec. a.C. – II sec. d.C.

Provenienza
Rinvenuto in un colombario nei pressi del punto in cui iniziano la Via Appia e la Via Latina e nella collezione Ficoroni negli anni 1731-1733.

Collocazione
The British Museum

Crediti
The British Museum

Bibliografia
B. Cook, Documenting the Townley Marbles, London, British Museum, 2013, n. 260.

G. Henzen – I.B. De Rossi – E. Bormann, C. Huelsen, M. Bang et al., CIL VI/ Inscriptiones urbis Romae Latinae (16161), Berlin, 1876-.

Soggetto
Paesaggio con rovine sulla Via Appia Antica, con una colonna in primo piano, i resti di un arco su un lato e una figura femminile nell’atto di camminare lungo la strada.

N. inv. 1955,1210.10.3
Acquerello su grafite
Carlo Labruzzi, Roma 1748 – 1817 Perugia
1789-1794
47.7 cm x 64.0 cm

Collocazione
The British Museum (depositi)

Crediti
The British Museum

Bibliografia
P.A. de Rosa – B. Jatta, ‘La Via Appia nei disegni di Carlo Labruzzi alla Biblioteca Apostolica Vaticana’, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2013.

Soggetto
Disegno con tombe a sinistra della Via Appia. In primo piano si osservano tre figure e sullo sfondo si intravede l’Acquedotto Claudio.

N. inv. 1955,1210.10.62
Acquerello su grafite
Carlo Labruzzi, Roma 1748 – 1817 Perugia
1789-1794
48.4 cm x 63.9 cm

Collocazione
The British Museum (depositi)

Crediti
The British Museum

Bibliografia
T. Ashby, ‘Dessins inédits de Carlo Labruzzi’, in “Mélanges d’archéologie et d’histoire publiès par l’École française de Rome” 23, 1903, pp. 375-418.

P.A. de Rosa – B. Jatta, ‘La Via Appia nei disegni di Carlo Labruzzi alla Biblioteca Apostolica Vaticana’, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2013, cat. 53, p. 228.

Soggetto
Disegno con veduta del sepolcro di Annia Regilla, moglie di Erode Attico, nella valle della Caffarella; in primo piano si intravede una figura seduta.

N. inv. 1955,1210.10.25
Acquerello su grafite
Carlo Labruzzi, Roma 1748 – Perugia 1817
1789-1794
49.4 cm x 64.0 cm

Collocazione
The British Museum (depositi)

Crediti
The British Museum

Bibliografia
P.A. de Rosa – B. Jatta, ‘La Via Appia nei disegni di Carlo Labruzzi alla Biblioteca Apostolica Vaticana’, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2013, cat. 88, pp. 276-277.